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WEST NILE: ESSERE INFORMATI SENZA ALLARMISMI

Pubblicata il 19/07/2022
Dal 19/07/2022 al 31/10/2022

La West Nile è una malattia infettiva trasmessa dalle zanzare, in particolare del genere Culex. Il virus si mantiene nell’ambiente attraverso il continuo passaggio fra le zanzare e gli uccelli selvatici, nei quali può provocare anche una significativa mortalità, e occasionalmente può essere trasmesso a diversi animali e all’uomo. In genere nei mammiferi l’infezione è asintomatica: tuttavia nei cavalli può presentarsi talvolta sintomatologia clinica di tipo neurologico e anche nell’uomo il virus West Nile è responsabile di malattia clinica in una percentuale molto bassa di casi. Sia negli uomini che nei cavalli però la persistenza e la quantità di virus nel sangue non sono sufficienti a causare ulteriori contagi. Infatti l’uomo e il cavallo sono ospiti cosiddetti “finali” e non costituiscono dei comuni serbatoi di infezione per la zanzara. Pertanto la presenza di uomini e cavalli infetti non rappresenta un rischio di trasmissione di infezione. Nell’uomo la West Nile Disease è molto spesso asintomatica (in oltre
l’80% dei casi) o si manifesta con sintomi lievi aspecifici; in casi rari (meno dell’1%), soprattutto in persone anziane o con deficit immunitario, si possono presentare forme più gravi con sintomi di tipo neurologico (encefalite o meningoencefalite).
 
Incubazione e sintomi
Il periodo di incubazione dal momento della puntura della zanzara infetta varia fra 2 e 14 giorni, ma può essere anche di 21 giorni nei soggetti con deficit a carico del sistema immunitario.
La maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo. Fra i casi sintomatici, circa il 20% presenta sintomi leggeri: febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei.
Questi sintomi possono durare pochi giorni, in rari casi qualche settimana, e possono variare molto a seconda dell’età della persona. Nei bambini è più frequente una febbre leggera, nei giovani la sintomatologia è caratterizzata da febbre mediamente alta, arrossamento degli occhi, mal di testa e dolori muscolari. Negli anziani e nelle persone debilitate, invece, la sintomatologia può essere più grave.
I sintomi più gravi si presentano in media in meno dell’1% delle persone infette (1 persona su 150), e comprendono febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma. Alcuni effetti neurologici possono essere permanenti. Nei casi più gravi (circa 1 su mille) il virus può causare un’encefalite letale.

Diagnosi
La diagnosi viene prevalentemente effettuata attraverso test di laboratorio (Elisa o
Immunofluorescenza) effettuati su siero e, dove indicato, su fluido cerebrospinale, per la ricerca di anticorpi del tipo IgM. Questi anticorpi possono persistere per periodi anche molto lunghi nei soggetti malati (fino a un anno), pertanto la positività a questi test può indicare anche un’infezione pregressa. I campioni raccolti entro 8 giorni dall’insorgenza dei sintomi potrebbero risultare negativi, pertanto è consigliabile ripetere a distanza di tempo il test di laboratorio prima di escludere la malattia. In alternativa la diagnosi può anche essere effettuata attraverso Pcr o coltura virale su campioni di siero e fluido cerebrospinale.
 
Prevenzione
Non esiste un vaccino per la febbre West Nile. Attualmente sono allo studio dei vaccini, ma per il momento la prevenzione consiste soprattutto nel ridurre l’esposizione alle punture di zanzare. Pertanto è consigliabile proteggersi dalle punture ed evitare che le zanzare possano riprodursi facilmente:
📌usando repellenti e indossando pantaloni lunghi e camicie a maniche lunghe quando si è all’aperto, soprattutto all’alba e al tramonto
📌usando delle zanzariere alle finestre
📌svuotando di frequente i vasi di fiori o altri contenitori (per esempio i secchi) con acqua stagnante
📌cambiando spesso l’acqua nelle ciotole per gli animali
📌tenendo le piscinette per i bambini in posizione verticale quando non sono usate.
 
Terapia e trattamento
Non esiste una terapia specifica per la febbre West Nile. Nella maggior parte dei casi, i sintomi scompaiono da soli dopo qualche giorno o possono protrarsi per qualche settimana. Nei casi più gravi è invece necessario il ricovero in ospedale, dove i trattamenti somministrati comprendono fluidi intravenosi e respirazione assistita.

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